Per eseguire il rilievo del Campanile di San Giacometo è stata usata la tecnica della fotogrammetria che permette di ottenere un modello tridimensionale funzionale alla verifica delle quote originali del campanile durante le fasi di rimontaggio. Nel corso dello smontaggio sono state inoltre eseguite delle rilevazioni parziali per registrare le posizioni esatte dei vari elementi lapidei costituenti il campanile.
La fotogrammetria è una tecnica che permette di acquisire informazioni dimensionali particolarmente accurate partendo da immagini fotografiche scattate secondo precisi criteri ed elaborate per ottenere in una prima fase una nuvola di punti tridimensionale e successivamente elaborata per produrre una superficie tridimensionale alla quale applicare le texture ad alta risoluzione ricavate dalle fotografie. In questo modo si ottengono modelli digitali 3D che permettono di ricavare sezioni, planimetrie, fotoraddrizzamenti e informazioni materiali ed immagini alta risoluzione.
Prima elaborazione della nuvola di punti
Durante il rilievo del campanile di San Giacometo i principali vantaggi riscontrati nell’utilizzo della fotogrammetria sono stati la facilità di movimento e rapidità di azione. Questa tecnica infatti ha permesso, grazie all’esclusivo utilizzo di mezzi fotografici, di rilevare la complessa costruzione in tutte le sue parti e di muoversi negli spazi ristretti dati dal ponteggio e dalle macchine campanarie, rilevando inoltre il suo interno di esigue dimensioni.
Elaborazione della nuvola di punti e riprese fotografiche
Sono state scattate circa 1700 fotografie per registrare lo stato di fatto del campanile, durante le fasi di smontaggio sono state scattate altre circa 2000 fotografie per registrare le varie fasi dello smontaggio. Queste fotografie hanno consentito la ricostruzione di tutte le parti del campanile in nuvole di punti e successivamente modelli 3D, con texturizzate, di alta fedeltà.